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Il cinquantenario

Il cinquantenario del Perugia Host

Celebrato nell'antica sala dei notari il 17 giugno 2006

L’intervento del presidente Paolo Brunetti durante la manifestazione conclusiva nella Sala dei Notari

È con profonda commozione che, in questa antica Sala dei Notari, da sempre cuore della vita civile di Perugia, che vede oggi la presenza di tante personalità del mondo cittadino e di autorevoli esponenti del mondo lionistico nazionale ed internazionale – ai quali tutti va il mio più vivo ringraziamento – mi accingo a rievocare, in una breve sintesi, il cammino percorso dal Lions Club Perugia Host nei suoi 50 anni di vita.

Certamente, il primo pensiero, memore e grato, va a quella sera del 30 giugno 1956 quando, presso l’Hotel Brufani e, 29 Soci fondatori celebrarono la consegna della Charter, essendo presente tutte le massime autorità cittadine, il Governatore dell’allora unico Distretto Italiano, i Presidenti dei Clubs Rotary, Soroptimist e Panathlon e, naturalmente, il Presidente dei club di Firenze che ci tenne a battesimo e che anche oggi è qui rappresentato dall’attuale Presidente in carica.

A tutti i Soci fondatori, anche scomparsi, si unisce un profondo legame di gratitudine e di affetto, sentimenti che desidero porgere, a nome dell’intero Lions Club Perugia Host, all’unico Socio fondatore oggi con noi, Pompeo Checcarelli, al quale va il mio più vivo ringraziamento per la sua presenza che è anche testimonianza dell’evento che stiamo celebrando.

Dall’anno della sua Fondazione, il Lions Club Perugia Host, primo club dell’Umbria e terzo dell’attuale Distretto 108-L, dopo Firenze Roma, non ha mai mancato, grazie all’opera dei 50 Presidenti che si sono succeduti nel tempo e dei Consigli Direttivi che li hanno affiancati, di rispettare e di attuare la missione ispiratrice del Lions Club International volta a promuovere, in ogni forma e in ogni sede e latitudine, la comprensione, la tolleranza tra gli uomini, la solidarietà con chi è bisognoso di aiuto e la piena tutela dei valori più autentici, quali il rispetto della dignità umana, la libertà, il diritto alla pace ed il progresso ordinato della società.

Solo la piena condivisione di questi fondamentali valori e la loro traduzione in una concreta realtà operativa legittimano il senso di appartenenza di ogni Socio e l’esistenza stessa della comunità Lions. E’ implicita, in questo spirito, la esigenza di proselitismo che, di fatto, si è manifestata nel corso degli anni con la sponsorizzazione di ben 8 Lions Club: il club di Formia nel 1960, Assisi nel 1966, Foligno nel 1967, Trasimeno nel 1973, Perugia Volumnia nel 1985, Augusta Perusia del 1986, Perugia Concordia nel 1995, Ascanio Corciano Ascanio della Cornia nel 2004 e, infine, il validissimo LEO Club sempre partecipe, con capacità ed entusiasmo tipici giovanili, delle iniziative dell’Host.

Gli uomini, la ricchezza del Club

La maggiore ricchezza di un club è rappresentata dagli uomini che è in grado di esprimere e, non potendo singolarmente qui menzionare tutti i Soci che hanno contribuito in maniera sensibile ad illustrare, con la loro opera e le loro iniziative, il nostro Club. Mi limiterò a ricordare con orgoglio e gratitudine i quattro Governatori che, in tempi diversi, si sono formati nel nostro Club dando un sensibile contributo allo sviluppo dell’intero Distretto: Vincenzo Barile, IV Governatore del Distretto 108-L, Carlo Abbozzo, riconosciuto ancora oggi come il padre del Lionismo Umbro, Aldo Villani, che per i grandi meriti acquisiti per aver sostenuto e portato a termine programmi di intenso rilievo sociale culturale è stato insignito nella sede centrale americana del Lions International della massima onorificenza “Good will Ambassador” condivisa da pochissimi altri in Italia e, infine, Renato Palumbo cui va il merito di aver rilanciato con successo il significato più autentico del lionismo, riservando una particolare attenzione problemi della ricerca scientifica.

Le iniziative del club hanno lasciato tracce indelebili

Se compiamo un’analisi dei momenti più salienti della vita del Club, vediamo con chiarezza come non vi sia un’azione intrapresa dal Club che non abbia lasciato una traccia visibile e non abbia inciso sul terreno sociale della nostra città e della nostra regione. Numerose le opere compiute la valorizzazione delle bellezze artistiche di Perugia; dalla sistemazione del parco Robinson alla Cupa nel 1966, e dal prato del Tempio di San Michele Arcangelo nel 1985, al restauro della chiesetta di San Prospero, in due riprese, nel 1972 e nel 1983 e della Chiesa di Santa Agata nel 1986, alle controporte in vetro della Basilica Superiore di San Francesco di Assisi nel 1981, alle targhe in bronzo ad illustrazione dei Palazzi di Perugia.

Altrettanto importanti le azioni messe in atto a favore di varie Istituzioni. Fu cura del Lions Club Perugia Host, allora presieduto dal compianto professor Mario Pitzzurra, provvedere al restauro nel 1971, dei testi cinquecentini di Baldo degli Ubaldi, gloria degli studi giuridici e della Università di Perugia, mentre fu merito del già ricordato Carlo Abbozzo la realizzazione nell’anno 1972-73, secondo intenzione ammirevole per il tempo, nel solco tracciato dal lionismo internazionale destinato a sfociare nel grandioso service “Sight First” della biblioteca del libro parlato per i non vedenti.

E ancora, fu opera di Aldo Villani, allora Presidente del Club, futuro Governatore del Distretto, la donazione, nel 1977, all’Istituto di Patologia Medica dell’Università di Perugia, di un pancreas artificiale, il primo in Italia è uno dei primi su scala mondiale che, con la sua avanzata tecnologia, consente di dare un grande innovativo impulso alla ricerca e all’assistenza diabetologica nella nostra città.

L’AILD per la ricerca contro il diabete

Da questo primo atto realizzato a sostegno della ricerca contro il diabete, una delle maggiori emergenze sanitarie nel nostro tempo, è nato un progetto più ambizioso che si è estrinsecato nel 1990, nella costituzione, ad opera di Aldo Villani, di una associazione italiana Lions per il diabete: l’AILD a carattere nazionale, che si è subita posta all’attenzione del mondo scientifico, con l’erogazione a più istituzioni universitarie di borse di studio e di consistenti contributi finanziari, derivati dalla generosità dei Lions italiani e destinati a specifici progetti di ricerca in ambito diabetologico.

Lungo questa linea, si attende infine la realizzazione di un Centro di Ricerca sul Diabete promosso dall’AILD e favorito dalla Regione dell’Umbria, dalla Università e, ancor più tangibilmente, dal Comune di Perugia che, proprio in questa sala, diversi anni fa, concesse all’AILD l’utilizzo di un prezioso terreno per la sua costruzione.

Quando, perciò, esattamente un anno fa, mi fu affidata dalla benevolenza dei Soci, la guida del Club, ero ben conscio delle responsabilità derivanti da una siffatta tradizione di operosità che chiedeva di essere ogni volta rinnovata, mantenuta e semmai amplificata nel tempo.

La solidarietà all’interno del sodalizio e la concordia con gli altri Club del perugino

Questo 500 anno di vita del Lions Club Perugia Host ha avuto due elementi caratterizzanti che ne hanno condizionato positivamente l’azione: uno spirito di grande solidarietà all’interno del Club, espresso dalla composizione di un Consiglio Direttivo attento, propositivo e partecipe di ogni iniziativa e, elemento di nuovo e pertinente a questo periodo, l’acquisizione di una concordanza di intenti e di una sostanziale convergenza su alcuni obiettivi comuni con gli altri Lions Club dell’area perugina, i Clubs Trasimeno, Volumnia, Augusta Perusia, Concordia, Fonti di Veggio, Ascanio della Cornia e i due LEO Club Perugia e Trasimeno.

Con i Presidenti degli altri Club, ai quali tutti va il mio ringraziamento per la comune opera svolta, abbiamo infatti condiviso l’opinione che, per sviluppare un’azione ancora più incisiva e fruttuosa di quanto, seppur assai meritevole, era stato realizzato finora, fosse necessario far convergere le potenzialità insite in ogni Club, per la realizzazione di pochi ma importanti obiettivi, anziché disperdere le proprie energie in tanti rivoli distinti, destinati, per le loro esigue dimensioni, a lasciare una traccia assai modesta.

La riflessione comune, condivisa all’inizio di questo anno sociale, fu che i tempi fossero maturi perché i Lions Clubs della nostra Città abbracciassero con loro sguardo non solo le realtà sociali certamente bisognose presenti nel nostro territorio ma anche quelle che, pur geograficamente più lontane, premono alla nostra porta con una intensità generata dalla negazione sostanziale, in quei Paesi, dei più elementari diritti che dovrebbero essere riconosciuti ad ogni essere umano e la cui difesa si identifica nel programma stesso dei Lions: il diritto alla vita, alla dignità della persona, alla libertà.

Del resto, già Renato Palumbo, nella sua veste di Governatore del Distretto nell’anno 2003 2004, aveva portato a termine con successo l’importante Service “Infanzia Negata” realizzando la vaccinazione di oltre 300.000 bambini nei paesi sottosviluppati.

Un progetto per il Malawi

La nostra scelta per un’importante azione Comune di solidarietà è caduta su un Paese tra i più disagiati del continente Africano, il Malawi. Nel primo meeting dell’anno sociale, che ha visto la riunione di tutti i Clubs dell’aria perugina e dei rappresentanti delle Istituzioni locali, il primo Consigliere di Ambasciata a Bruxelles del Malawi, il Dr. Alan Chisapula e i Dr. Margaret e David Phiri, funzionari della sede romana della FAO, da noi invitati a Perugia, fornirono un quadro drammatico della situazione di quel Paese, situato nel Centro Africa, grande quasi quanto metà dell’ Italia, popolato da 11 milioni di bambini, il sesto nel mondo per povertà secondo la World Bank, con un reddito annuo pro capite di poco inferiore ai 500 €, soggetto a ricorrenti carestie che condizionano un progressivo indebolimento, con una vita media che non supera i 40 anni ed una mortalità infantile è superiore al 10% essendo le maggiori cause di morte la malaria, l’AIDS e la tubercolosi.

Per contro, il Malawi è un Paese democratico che, pur essendo composto da diverse etnie e riconoscendo diversi credi religiosi, non vede, nel suo territorio, i conflitti che devastano altri paesi africani ed è aperto ad ogni forma di collaborazione. E’ questa la condizione che ha consentito a varie Istituzioni della Città di Perugia e dell’Umbria di stabilire un rapporto continuativo di sostegno che si è concentrato in un Distretto particolare del paese, il Distretto di Zomba.

Il programma di aiuto al Malawi, al quale partecipano oggi la Diocesi, la Provincia ed il Comune di Perugia e la stessa Regione dell’Umbria, ha un’origine lontana che ci rimanda agli anni ‘70 quando un missionario colombiano Don Aristide (“Duccio”) Stefani ebbe modo di incontrare il Parroco di Ponte Felcino, Don Gino Vicarelli. Si stabilì immediatamente un rapporto di collaborazione, consolidato, negli anni ‘80, con la partecipazione attiva di Don Remo Bistoni e Don Marcello Ceccobelli, poi Vescovo di Gubbio, ed il successivo coinvolgimento ufficiale negli anni ‘90, della Diocesi di Perugia. Nacque così, nel 2002, l’Associazione ONLUS “Amici del Malawi”, riconosciuta dalla Regione Umbria, che ha elaborato e, in parte realizzato, un piano organico di importanti interventi quali la costruzione di un centro medico e di un laboratorio dotato di moderne attrezzature, di alcuni asili dedicati a numerosi bambini orfani o in stato di estremo bisogno e gli edifici per la scuola primaria, lo scavo di pozzi per l’approvvigionamento di acqua per uso domestico e agricolo e l’allestimento di una casa di accoglienza (“Casa Perugia”) per i volontari, medici, infermieri, insegnanti ed altre categorie di professionisti che decidano di svolgere la loro opera per un tempo determinato a favore di quella popolazione. Il progetto di aiuto che i Lions Club di Perugia hanno inteso svolgere, si sviluppò perciò lungo un alveo già tracciato, con punti di riferimento che conferiscono grandi affidabilità e concretezza al nostro programma di azione.

Il principio ispiratore del Service a favore del Malawi, che ha occupato una parte cospicua di questo ultimo anno del cinquantennio di vita del Club, consiste nella convinzione che, per favorire lo sviluppo dell’economia, del benessere e di una maggiore equità sociale nei paesi emergenti sia necessario l’apprendimento, da parte di quelle popolazioni, di alcune essenziali tecnologie produttive.

In questa ottica, abbiamo pensato di dare un contributo alla realizzazione di una scuola di arti e mestieri, di un Politecnico, destinato a formare una classe di giovani artigiani capaci di alimentare, nei vari settori, il ciclo produttivo del Paese. Abbiamo scelto, perciò, di progettare rifornire le risorse per la costruzione e l’arredo con i necessari macchinari, di un edificio da adibire a scuola di falegnameria, perché diventi luogo di formazione ma anche di produzione di manufatti capaci di alimentare nel tempo un circuito economico attivo.

Intorno a questo progetto si è coagulata la solidarietà dell’intera cittadinanza. Le risorse necessarie per la sua realizzazione provengono, oltre che dai contributi offerti dai singoli Clubs e da donazioni da parte di aziende, esercizi commerciali e singoli privati, da una grande lotteria cittadina, organizzata con il contributo e la collaborazione estremamente fattiva della agenzia Pulisan, che qui desidero vivamente ringraziare, e denominata “Cuore Verde Nero”, a sottolineare il senso di solidarietà e di vicinanza che si vuole stabilire tra il cuore verde dell’Umbria e il cuore nero di una popolazione che nel mondo globalizzato di oggi, malgrado la lontananza geografica, sentiamo assai prossima ai nostri confini. Vedremo fra breve la conclusione di questo service che spero potremmo annoverare tra le realizzazioni degne di menzionare nel nostro Club.

Gli altri interventi nel campo della solidarietà

Ma l’iniziativa a favore del Malawi non esaurisce l’attività che ha caratterizzato questo cinquantesimo anno di vita del Lions Club Perugia Host.

 La celebrazione del cinquantenario è infatti anche l’occasione per la consegna dell’Unione Italiana Ciechi di un’apparecchiatura informatica indispensabile per l’allestimento di CD nei quali verranno trascritti i testi di varia natura e che amplieranno la capacità di lettura dei non vedenti. Questo service realizzato in collaborazione con gli altri Club della Circoscrizione è stato intitolato al compianto Aldo Conti, Socio del Club Perugia Volumnia e Presidente della Circoscrizione che ricordiamo con stime con affetto e che della promozione dello spirito lionistico aveva fatto la propria missione.

Il Club ha partecipato inoltre con un suo contributo apprezzando il grande valore morale e pratico della iniziativa, all’importante service distrettuale proposto e sostenuto dal Governatore del Distretto Agostino Inzaina: “Costruiamo la speranza. Il villaggio “SO.SPE.” e di Suor Paola, una struttura di accoglienza per bambini sieropositivi che ha già visto la posa della prima pietra.

L’anno sociale che sta per concludersi è stato anche caratterizzato da un evento di rilievo che ha come protagonista il Socio e Past Presidente del Lions Club Perugia Host Franco Checcarelli che, dimostrando una piena adesione allo spirito lionistico, che prevede un’attiva partecipazione al “bene civico, culturale, civile e morale della comunità” ha voluto donare all’Università degli Studi di Perugia a nome del Lions Club cui appartiene, una collezione preziosa, di grande valore economico, costituita da 62 volumi riprodotti in facsimile dalla casa editrice Giunti di Firenze e che comprende tutti i codici, manoscritti e disegni, conservati in originale nelle biblioteche dei musei di mezza Europa e degli Stati Uniti d’America. La raccolta, che da oggi è disponibile nel nostro Ateneo per tutti gli studenti che desiderino approfondire il pensiero leonardesco, attingendo alla fonte primaria delle sue opere, è stata donata all’Università degli Studi di Perugia durante una suggestiva cerimonia arricchita dalla illustrazione dei testi da parte dell’Editore Giunti nella sede del Rettorato alla presenza del Magnifico Rettore Prof. Francesco Bistoni.

I servizi socio umanitari resi alla collettività nei 50 anni di vita del Club

 Gli interventi a carattere socio-umanitario o più in generale filantropico, pur costituendo il cuore della missione del Lions Club International, non lo esauriscono totalmente. I Lions non possono infatti esimersi dal partecipare attivamente ai problemi che agitano la nostra società dando il proprio contributo di pensiero improntato alla massima obiettività e lontano da ogni schieramento politico costituito.

Troppo lungo sarebbe ricapitolare l’impegno profuso nel tempo per la partecipazione ai dibattiti su temi sempre di grande attualità generati dal Club o proposti a livello nazionale o distrettuale. Ricorderò soltanto, tra le iniziative più recenti, il convegno scientifico organizzato con la collaborazione del Prof. Frenguelli e dei suoi Colleghi sul tema della sordità e la tavola rotonda sulla “Costituzione Europea” che ha visto la partecipazione di illustri Colleghi della Facoltà di Giurisprudenza e di un Parlamento Europeo.

 In quella occasione è stato sottolineato come l’organizzazione dei Lions Club, per la sua stessa natura transazionale possa contribuire, sia pure nella modesta misura che può esserle attribuita, a rimarcare e a rafforzare gli elementi che accomunano i diversi paesi Europei divisi dalla storia dalla lingua e dalle tradizioni specifiche di ognuno, ma accomunati da identiche radici, da identici valori che ritroviamo poi nella stessa missione del Lions Club International.

 

Un periodo estremamente fervido

Con la celebrazione del cinquantenario del Lions Club Perugia Host si chiude un periodo estremamente fervido di attività e se ne apre un altro senza soluzione di continuità. Le potenziali di un Lions Club, per le caratteristiche professionali ed umanitaria delle persone che lo compongono, sono immense, utilizzate di fatto solo in minima misura e, ciò nonostante, sufficienti per risultati di grande portata.

E’ necessario stimolare, in tutti i Soci Lions, un’ancor più vivo senso di appartenenza, una più forte identificazione con i principi informatori del lionismo e la coscienza che un impegno anche modesto di ciascuno, ma orientato in modo solidale alla soluzione di un problema predefinito e condiviso, può generare ricchissimi frutti a vantaggio dell’umanità. Se riusciremo in questo scopo i prossimi anni di vita del Lions Club Perugia Host e più in generale di tutta la rete dei Lions Club della nostra Città e della nostra Regione, saranno ancora fecondi di opere e di idee.